Max On The Road 2013
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24 giugno: Grand Teton N.P.

Il risveglio è traumatico: alzo la testa dal volante e tutto attorno a me è piena vita, affianco al distributore di benzina son già accese le griglie del ristorante (non ricordo il nome, ma è quello con il teepee indiano enorme montato nel cortile) e ci metto un istante a ricollegare il cervello: ok!
Faccio la spesa al General Store e visto che è già tardino (saranno le 10 del mattino) mi dirigo subito per la mia visita del parco, oggi mi dedico completamente alla parte "ovest" (ieri ho già battuto la Moose-Wilson Road, una strada secondaria che porta al Rockefeller Preserve - non il parco più famoso che "separa" Teton e Yellowstone - e che porta alle zone dei Granite e Death Canyons...) e dopo l'ingresso la prima tappa è la Chapel of the Trasfiguration: veramente bella, uno di quei posti che cattura e che fa pensare che se proprio dovesse esistere questo beneamato padreterno, questo è uno di quei luoghi in cui sicuramente si potrebbe trovare; umile, senza tanti fronzoli e con l'aiuto della finestra che da sulla catena dei Tetons... beh è veramente da sedercisi un minuto e godersi il luogo, qualsiasi cosa esso traspiri!
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Da qui vado al vicino Menors Ferry Historical District, una breve passeggiata che passa prima vicino al "pontile" di attraversamento del fiume (oramai in disuso) e poi nel vecchio negozietto (oggi trasformato Gift Shop sebbene abbia mantenuto la stessa tempra di quello che fu nei tempi d'oro) e della "scuderia" annessa.
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Spostamento verso le prossime tappe ed intanto qualche scatto al paradiso che si ha davanti...
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Tappa al Jenny Lake per prendere il "battello" ed andare a fare qualche escursione in salita: opto per la coppiata Hidden Falls ed Inspiration Point, il trail è lo stesso ed i punti sono in sequenza: nel viaggio in barca il pilota ci informa che nei boschi di questo trail vive un black bear abbastanza abituato alla presenza umana, quindi se mai dovessimo incontrarlo di non avere reazioni strane e di ricordarsi che noi siamo a casa sua e che lui (o lei, onestamente non ricordo) non ha mai aggredito nessuno in passato, quindi eventualmente di goderci la vista!Il sentiero parte dalla riva del lago (strano eh?) e segue (in senso opposto) il percorso del torrente che forma le cascate (ed il Cascade Creek Canyon)...
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la deviazione per vedere le cascate allunga la camminata solamente di una 30ina di metri ed offre uno scorcio perfetto, ovviamente la piazozla è affollata e bisogna ingegnarsi o fare la coda.
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Procedo dritto e da qui si inizia la vera risalita sulla montagna, panorami spettacolari ed il solito cielo che mi permette di avere una visuale mozzafiato (anche se ogni quarto d'ora buttava giù qualche goccia di pioggia e quindi non è che facesse tutto sto bel tempo)
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Torno indietro ad aspettare il battello che torni a prenderci (c'è un viaggio ogni 15 minuti circa e la traversata del lago è di una decina di minuti abbondanti) e la sponda ha un'acqua veramente paurosamente limpida...
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Per quanto abbia voglia di fare tutto quello che c'è da fare, oggi non posso mancare l'appuntamento con la doccia e già che ci sono metto anche a lavare i vestiti che ho addosso e quelli che avevo ieri sera (così almeno dopo sono pure caldi...) e quindi direzione nord senza soste verso Colter Bay; peccato solo per i lavori in corso che tolgono un quarto d'ora dalle tabelle di marcia appena dopo Jackson Lake!
La sensazione di avere l'acqua calda addosso dopo tanti giorni e di riuscire a farmi una doccia decente con sapone e tetto sulla testa è indescrivibile, per sfruttarla al meglio mi son fatto 2-3 docce di fila...
Nel ritorno verso sud (perchè il mio obiettivo di serata è vicino a Moose) faccio una sosta rapida alla Chapel of the Sacred Heart, ma solamente per vedere il panorama, la visita vera e propria la rimando a domani!
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Tornando alla base (ma quale base?) mi fermo per i primi avvistamenti (lontani di brutto e con il sole coperto, oltre all'ora tardina): un pronghorn ed un elk non megli odefinibile (anche se io da lontano speravo vivamente - ed invano - fosse un giovane moose).
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E mentre i Tetons si fanno coprire dalle nuvole e non mi concedono il beneficio di un tramonto degno di nota...
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Gironzolo tra Il Visitor Center di Moose ed i dintorni, tra qualche foto, qualche scrocco di WiFi ed una cena improvvisata e veloce finchè verso l'1 di notte accendo l'auto pronto per imboccare la Gros Ventre Road, visto che è presto (mancano ancora un po' di ore all'alba) vado a vedere che cos'è Kelly (un ranch, un edificio pubblico che fa da ufficio postale ed una casa privata con WiFi non protetto!) e perso nel buio piano piano imbocco la Mormon Road...
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in piena notte la strada è veramente buia e non sapendo come e quando fermarmi per la vista ai granai all'alba tiro sempre dritto (lo sterrato è ben tenuto e 50 metri prima dei granai c'è un B&B con tanto di parcheggio che permette di vedere la prima schiera di ruderi (sulla destra) ed il signor granaio delle foto "più famose" del parco (qui ripreso in una foto notturna mentre aspettavo che il sole decidesse di sorgere)...
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Inutile dire che per l'ennesima ho sonnecchiato in auto: questa volta non si tratta nemmeno di una dormita vera e propria, è tardi e non posso perdere l'appuntamento con l'alba; la mattina che ho davanti è una di quelle che sto aspettando con maggiore fermento e quindi...
E quindi a domani!
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