25 giugno ( I pt. ): Grand Teton N.P.
Prefazione: oggi per la prima volta, ed abbastanza controvoglia, mi trovo costretto a suddividere in due parti la giornata; ma veramente ho fatto una fatica paurosa a scartare delle foto ed è comunque stata così ricca di emozioni, per me, che ritengo sia giusto dividerla... anche perchè nel pomeriggio imbocco la strada per la destinazione "clou" della scampagnata fuori porta.
Ecco dunque il "primo tempo" di questa puntata!
Iniziamo dunque quella che sarà una delle giornate da podio di questo viaggio: sonnecchio un paio di orette (anche male) poi arriva un ragazzo credo indiano (asiatico) o qualche cosa del genere che inizia a guardarsi attorno con fare da studioso: io sono qua da ieri praticamente e mi devo far soffiare il posto da questo?
Non esiste proprio e così mi armo di buona volontà e scendo, macchina e cavalletto e mi butto subito oltre al recinto del granaio, vedo che lui oltre che foto standard da luoghi asciutti e "sicuri" non fa e quidi mi sollevo in quanto io in due minuti ho già messo piedi nel pantano, scavalcato i fossi e cercato le viste migliori da dietro gli alberi; ma il sole non ha tutta quella voglia di esaltarci questa mattina e le nuvole sono ancora fitte (calcolando che ci sarebbe dovuta essere la luna quasi piena e per tutta la notte non è filtrata dalle nuvole...); benvenuti, comunque, nelle "barns" del Mormon Row Historic District ai bordi di Gros Ventre... si parte con il granaio di "Thomas Alva Moulton".
Ecco dunque il "primo tempo" di questa puntata!
Iniziamo dunque quella che sarà una delle giornate da podio di questo viaggio: sonnecchio un paio di orette (anche male) poi arriva un ragazzo credo indiano (asiatico) o qualche cosa del genere che inizia a guardarsi attorno con fare da studioso: io sono qua da ieri praticamente e mi devo far soffiare il posto da questo?
Non esiste proprio e così mi armo di buona volontà e scendo, macchina e cavalletto e mi butto subito oltre al recinto del granaio, vedo che lui oltre che foto standard da luoghi asciutti e "sicuri" non fa e quidi mi sollevo in quanto io in due minuti ho già messo piedi nel pantano, scavalcato i fossi e cercato le viste migliori da dietro gli alberi; ma il sole non ha tutta quella voglia di esaltarci questa mattina e le nuvole sono ancora fitte (calcolando che ci sarebbe dovuta essere la luna quasi piena e per tutta la notte non è filtrata dalle nuvole...); benvenuti, comunque, nelle "barns" del Mormon Row Historic District ai bordi di Gros Ventre... si parte con il granaio di "Thomas Alva Moulton".
Man mano che il tempo avanza altre macchine parcheggiano ed altri fotografi arrivano (dalla Jeep vera e propria alla Mini Cooper, quindi CHIUNQUE e con qualsiasi tipo d'auto può arrivare fin qua, tranquilli) e tutti si piazzano uno affianco all'altro giusto giusto davanti al granaio: adesso io capisco che aspetti l'attimo giusto per fare la foto da copertina (che tra l'altro è sempre la stessa con la stessa visuale), ma visto che il sole gioca a nascondino (vincendo di brutto), io continuo a vagare tutto attorno e mi godo le varie visuali di questa costruzione; sono talmente contento di essere qua (anche se un po' roico per il tempo eh...) che sono pure andato a toccare il legno della porta di ingresso (chiusa ovviamente) come se fosse la reliquia di un santo...
In qualche foto si nota anche un bisonte pascolare in lontananza, la cosa ovviamente accende maggiormente lo spirito cowboy che già mi scoppia dentro!!!!
Comunque sia, le foto di sicuro valgono delle mie parole.
In qualche foto si nota anche un bisonte pascolare in lontananza, la cosa ovviamente accende maggiormente lo spirito cowboy che già mi scoppia dentro!!!!
Comunque sia, le foto di sicuro valgono delle mie parole.
Nel "cortile", come in tutta l'area, una folta colonia di "Prairie dogs" entra ed esce dagli sbocchi della fitta trama di gallerie sotterranee, spettacolo!
Giusto dall'altra parte della strada (di fronte al B&B di cui parlavo ieri, http://www.moultonranchcabins.com, un posto a cui consiglio di pernottare e che normalmente non viene minimamente considerato per i pernotti in zona, anche perchè non ne avevo mai sentito parlare prima di arrivare sul posto; i proprietari sono diretti discendenti dei primi abitanti della zona! Tutto il resto è stato "donato" dalle famiglie al Parco Nazionale dando un nuovo distretto non sempre conosciuto ai visitatori del parco) c'è tutto il complesso di "Andy Chamblers Ranch", l'unico ancora del tutto in piedi e comprendendo un intero distretto con case, fattorie e scuola...
Procedo dunque oltre e appena dopo l'incrocio con l'Antelope Flats Road (le altre strutture che si vedono sullo sfondo nella prima carrellata di foto) e c'è il secondo complesso del "John Mounton Ranch", anche questo ben tenuto e con case coloniali ancora colorate (precisamente ricolorate dallo stesso Moulner con i primi stucchi rosa dell'epoca (ovviamente anche qua è tutto chiuso, sebbene non ci sia recinzione).
Il granaio in questione è stato costruito in un secondo tempo dai figli di Mounton che, facendo le loro famiglie, hanno allargato i confini; questo è uno dei pochi stabilimenti originari della Chiesa dei Mormoni ancora tenuti in maniera dignitosa!
Particolarità dell'evento: c'erano parecchi altri fotografi qua ed io scendendo al volo zaino in spalla, per la prima volta mi sono dimenticato di guardare che lo zaino fosse ben chiuso e visto che il Sr. Murphy è sempre presente, la cerniera NON era chiusa; il TAC doppio che ho sentito è dovuto all'impatto al suolo del grandangolo e dello zoom (il mio, non il cannone affittato); fortuna vuole che i manufatti nipponici siano di buona robustezza e non si siano fatti niente (a parte il grandangolo che fa rumori strani nel mettere a fuoco, ma funzionare funziona a dovere)... il Signore e le sue schiere comunque si ricorderanno a lungo dei cinque minuti seguenti!!
Il granaio in questione è stato costruito in un secondo tempo dai figli di Mounton che, facendo le loro famiglie, hanno allargato i confini; questo è uno dei pochi stabilimenti originari della Chiesa dei Mormoni ancora tenuti in maniera dignitosa!
Particolarità dell'evento: c'erano parecchi altri fotografi qua ed io scendendo al volo zaino in spalla, per la prima volta mi sono dimenticato di guardare che lo zaino fosse ben chiuso e visto che il Sr. Murphy è sempre presente, la cerniera NON era chiusa; il TAC doppio che ho sentito è dovuto all'impatto al suolo del grandangolo e dello zoom (il mio, non il cannone affittato); fortuna vuole che i manufatti nipponici siano di buona robustezza e non si siano fatti niente (a parte il grandangolo che fa rumori strani nel mettere a fuoco, ma funzionare funziona a dovere)... il Signore e le sue schiere comunque si ricorderanno a lungo dei cinque minuti seguenti!!
Ultimo a vedersi ancora in piedi è il complesso di "Tom Murphy": questo non ha niente di particolare, se non le porte aperte e dentro al quale si può entrare per fare le famose foto dalla finestra... anche entrare qua dentro è stato una scarica di elettricità paurosa!
Ritornando indietro, perchè ho dovuto seguire il sentiero pedonale visto che la strada è chiusa dall'incrocio con l'Antelope Flats Road in avanti, le foto si sprecano; eccovi qualche altro scatto di questo angolo in cui veramente, credo, potrebbe essere situato il paradiso!
Mi lascio alle spalle la Mormon Row e procedo dritto verso la Schwabacher Road per la quale dovrei incontrare un breve trail e le viste dei Tetons riflessi nell'acqua, oltre a questo ho possibilità di vedere qualche marmotta da vicino (ieri nei trail ne ho viste, ma niente di veramente degno di nota vista la distanza) e - soprattutto - qualche alce...
La strada è chiusa - credo per manutenzione visto che qua l'inverno si è protratto quasi fino ad adesso - e così salto la destinazione, non ho voglia di farmi anche tutto il pezzo di ghiaia a piedi, rischiando di la strada chiusa anche dopo!
La strada è chiusa - credo per manutenzione visto che qua l'inverno si è protratto quasi fino ad adesso - e così salto la destinazione, non ho voglia di farmi anche tutto il pezzo di ghiaia a piedi, rischiando di la strada chiusa anche dopo!
Mi prendo il mio amaro souvenir della zona e tiro dritto, oggi in mattina a ho in programma di fare tutta la zona "est" del parco, prossima attrazione: Cunningham Cabin Historic Site ed il suo breve sentiero ad anello nella prateria.
Costruzione in stile "appalachian" e fattora a "double-pen", il trapper si insediò qui per costruire poi un ranch tutto attorno allevando un gran numero di animali, risiedette qui con la famiglia fino al 1924 quando cedette il terreno a quello che sarebbe diventato in futuro il Grand Teton National Park!
Costruzione in stile "appalachian" e fattora a "double-pen", il trapper si insediò qui per costruire poi un ranch tutto attorno allevando un gran numero di animali, risiedette qui con la famiglia fino al 1924 quando cedette il terreno a quello che sarebbe diventato in futuro il Grand Teton National Park!
Una foto di rilievanza storica sta sempre bene...
Procedendo oltre in direzione di Moran Junction e incontro per la prima volta una mandria di bisons allo stato brado che pascola felicemente nell'erba del mattino, felicemente raggiunta dopo poco da un gruppetto di pronghorns; la tappa è pbbligatoria anche perchè sono da solo sulla strada!
Sulla strada verso Jackson Lake trovo il Cattleman's Bridge Site che ha il segnale "River Access"... se vedo il fiume ed il fiume è lo stesso della Schwabacher Road, perchè non andarci? La strada è sterrata ma molto ben tenuta ed anche se non offre la vista dell'altro sito, mi allieta un po' l'amaro in bocca!
Si procede con la Jackson Lake Dam, posto molto ambito dai pescatori (e da chi vuole prendere il sole in costume)e poi la Chapel of the Sacred Heart, anche questa veramente carina e molto più grande rispetto alla precedente; qui abbiamo una bella vista sul lago (in una delle ultime foto di ieri).
Proseguo e sono quasi da solo per la strada, guido abbastanza senza guardare perchè l'attenzione è rivolta solamente all'esterno ed all'eventualità di avvistamenti quando dietro di me vedo il Patrol dei Rangers, "figata" penso quando accende i lampeggianti, così mi accosto (all'ingresso di un turnout) per farlo passare e vedere di inseguirlo, ma il Ranger non stava andando da qualche parte per avvistamenti, stava inseguendo me! Dal megafono mi dice chiaramente di entrare nella piazzola e di fermarmi e così faccio. Non più tanto "figata" come prima, apro appena la portiera e metto solo la testa fuori per guardare che cosa stia facendo e mi intima sempre al megafono di rimettere la testa dentro; così faccio e lui scende, mi chiude la portiera ed appena mi vede si mette quasi a ridere ed io ovviamente ipotizzo una faccia da angioletto innocente (ero pure "pulito" quindi cazzo vuole da me!), mi spiega che guidavo "un po' maluccio" ed io gli chiarisco che comunque ero da solo e quando ho visto i lampeggianti credevo volesse passare e ho accostato al volo con il solo scopo di inseguire io lui, così mi ha detto di fare attenzione anche se per strada non c'è nessuno e che potevo andare tranquillo che non aveva notizie di avvistamenti in corso, così gli faccio il cenno di OK con il pollice alzato e ci salutiamo...
Essere inseguito di giorno dai Ranger con il lampeggiante: FATTO!
Torno fino al Visitor Center (probabilmente nel Live era qui la perla della regolarizzazione dei bioritmi...), pranzetto veloce (che fantasia, ieri ho mangiato qualcosa alla veloce scroccando il WiFi qui al Visitor Center al buio sotto la pioggia ed ovviamente da solo con la macchinma parcheggiata nella piazzetta accanto all'alce) e via a fare il tour dei view point della zona "ovest", quindi rifacendo tutta la strada che ho appena fatto, ma questa volta fermandomi anche a fare qualche foto a tutti gli angoli.
Onestamente accontentatevi delle foto, non ricordo quali sono di quale scorcio, ma apritevi una birrozza (tanto è sabato), accendetevi il tipo di sigaretta che volete e smettete di pomiciare con le fidanzate (ma smanacciate comunque che non fa mai male) e godetevi la catena del Grand Teton con un cielo spettacolare ed un gioco di nuvole che sebbene ne copre le cime, rende l'ambiente speciale (o almeno, per me è così che sarà sempre impresso nella mente)!
Essere inseguito di giorno dai Ranger con il lampeggiante: FATTO!
Torno fino al Visitor Center (probabilmente nel Live era qui la perla della regolarizzazione dei bioritmi...), pranzetto veloce (che fantasia, ieri ho mangiato qualcosa alla veloce scroccando il WiFi qui al Visitor Center al buio sotto la pioggia ed ovviamente da solo con la macchinma parcheggiata nella piazzetta accanto all'alce) e via a fare il tour dei view point della zona "ovest", quindi rifacendo tutta la strada che ho appena fatto, ma questa volta fermandomi anche a fare qualche foto a tutti gli angoli.
Onestamente accontentatevi delle foto, non ricordo quali sono di quale scorcio, ma apritevi una birrozza (tanto è sabato), accendetevi il tipo di sigaretta che volete e smettete di pomiciare con le fidanzate (ma smanacciate comunque che non fa mai male) e godetevi la catena del Grand Teton con un cielo spettacolare ed un gioco di nuvole che sebbene ne copre le cime, rende l'ambiente speciale (o almeno, per me è così che sarà sempre impresso nella mente)!
Sulla strada verso nord mi manca l'ultima "ics" da spuntare e così devio per la Signal Mountain Road, una strada asfaltata ed in mezzo agli alberi che scala la montagna fino a regalare scorci mozzafiato del parco in direzione Snake River (avete quindi le montagne alle spalle, ma si vedono in qualche spiazzo lungo la strada)...
Supero infine di nuovo Colter Bay e la sua coda di auto e mi fermo per l'ultimo scatto al parco.
Poco oltre c'è il cartello di inizio del prossimo parco e, anche se ci ho passato solamente due giorni, sono stati due giorni immensi ed infiniti che mi hanno riempito anima, cuore, occhi e mente; a viaggio finito, aspetto a dare un giudizio definitivo perchè un sacco di ricordi dei vari posti stanno riaffiorando adesso mano a mano che sfoglio le foto e che riscrivo le giornate, ma sicuramente il Grand Teton National Park è sul podio e non perchè fratellino minore ed indifeso del più grande e conosciuto "PietraGialla" (giusto per non nominarlo troppo presto), ma come comprensorio inimitabile e veramente inimmaginabile fino a quando non ti ci perdi dentro.