14 giugno: Seattle - Olympic N.P.
Iniziamo questa prima vera pagina del Diario in quanto oramai siamo nello status "Bando alle chiacchiere, si parte!", mi sveglio praticamente prestissimo con tutta l'adrenalina del caso (e subito la seconda doccia per ovviare a probabili problemi futuri di rimanerne senza...) e con il ronzino nero ad attendermi nel parcheggio parto subito all'avventura!
Da SeaTac vado dritto verso Emerald City (Seattle per l'appunto) ed i grattacieli in lontananza, le gru del porto e gli enormi spalti dei due stadi inizio subito a ridere come uno scemo (al suono di qualche musichetta tranquilla ed allegra nello stereo si intende) ed ecco la prima tappa in assoluto: Oxbow Park (una ex stazione di rifornimento Texaco di cui son rimasti solamente le "statuine"), che da buon cowboy non potevo non andare a vedere!
Arrivo dunque nel vivo della città, che di mattina presto è già trafficata, e nel breve tratto di strada che faccio verso l'imbarco ai traghetti ecco qualche scatto...
Attraverso il Puget Sound in direzione Brainbridge Island e dopo neanche mezz'oretta dal mio arrivo in città mi lascio alle spalle la civiltà alla volta del verde!
Fin da subito intuisco che ci sarà da sudare ed il bel clima dell'Olympic Peninsula mi accoglie a braccia aperte!
Procedo dritto, comunque, e la mia destinazione è l'angolino di Puget Sound di Port Townsend che mi porterà al Point Wilson LightHouse: un parco statale con ben custoditi i resti (del tutto intatti) di quella che dovrebbe essere stata una base militare sull'oceano: buona parte del sito è visitabile, tranne i diretti dintorni del faro che è recintato (e credo funzionante).
L'area mi piace più perchè era la prima vera attrazione che avevo in programma che per quello che mi offre, ma questa daltronde era giusto una sorsata di panorama prima di dirigermi verso il parco che mi ospiterà per i prossimi giorni.
Intanto un assaggio di quello che è il paesaggio nel quale sareste se foste in macchina con me (cosa che non vi auguro più di tanto viste le mie innate doti di accortezza, stabilità e saggezza al volante guidando con le ginocchia e badando più alla reflex che alla strada).
Intanto un assaggio di quello che è il paesaggio nel quale sareste se foste in macchina con me (cosa che non vi auguro più di tanto viste le mie innate doti di accortezza, stabilità e saggezza al volante guidando con le ginocchia e badando più alla reflex che alla strada).
E finalmente quelle belle costruzioni che mi fanno tanto sentire a mio agio:
Tappa subito al Visitor Center dove acquisto l'Annual Pass e poi via verso sud a scalare le montagne in zona Hurricane Ridge...
ammetto che per qualche istante ho anche pensato di girare la macchina e tornarmene indietro, ma alla fine tra che non vedevo dove andavo e tra che è il primo giorno e chi se ne frega del tempo brutto, supero le nuvole (erano nuvole basse, esatto...) ed il panorama che si gusta è una enorme gratitudine per l'aver continuato a guidare.
L'aria fresca, il sole caldo, i colori e la poca gente aiutano di brutto a gustarsi fin dai primi momenti di questo ritorno ai parchi nazionali e così ne approfitto anche per fare qualche scatto.
L'aria fresca, il sole caldo, i colori e la poca gente aiutano di brutto a gustarsi fin dai primi momenti di questo ritorno ai parchi nazionali e così ne approfitto anche per fare qualche scatto.
Il tempo comunque non è il massimo e credo che in condizioni migliori anche il panorama sia stato migliore, ma quello c'era e quello ho preso e vi assicuro che il clima (non come meteo, ma proprio come emozioni) era veramente eccezionale!
Riscendo dai monti (sì, sempre con Annette per chi ha seguito il Live!), ripasso in mezzo al diluvio universale e salto il trail "Living Forest" al Visitor Center per tirare dritto a Heart O' the Hills per l' "Heart O' the Forest Trail":
Riscendo dai monti (sì, sempre con Annette per chi ha seguito il Live!), ripasso in mezzo al diluvio universale e salto il trail "Living Forest" al Visitor Center per tirare dritto a Heart O' the Hills per l' "Heart O' the Forest Trail":
Il trail di per se' è carino giusto giusto perchè è il primo che faccio, personalmente è solo lungo e non vedi niente di più di quello che vedi in qualsiasi altro trail della zona, con la differenza che questo è un trail "cieco" (nel senso che arrivi ad un punto, ti giri e torni indietro) che non porta a nessun viewpoint particolare e che se non stai attento ad accorgerti che il trail finisce rischi di inoltrarti nella foresta e lì la vedo brutta...
il segnale di fine trail è un nastrino di stoffa plasticosa (la grandezza reale sarà circa la metà di quello della foto ed io lo sto tenendo alto ben visibile) legato alla meglio ad un pezzo di legno senza appigli, quindi basterebbe semplicemente sfilarlo senza alcuna difficoltà per rendere la strada difficile ai posteri.
Con questo non voglio dire che sia un trail brutto, anzi, ma va bene per chi vuole fare più trail possibili e questo è un trail di 2 miglia andata e 2 miglia ritorno senza alcuna difficoltà (praticamente in piano); ma ripeto, non porta a grandi viste o attrazioni.
Prendo la macchina e via a fare finalmente la spesa: a Port Angeles tappa da WalMart (attrezzatura da campeggio e quantità indefinita di fagioli, salmone e pesce gatto che mi porterò avanti fino a metà viaggio!) e da Cowboy Country (per la vestizione finale) e subito via in direzione è Lake Crescent, bel comprensorio e bella vista sul lago con il sole che inizia a farsi vedere in maniera sufficiente e qui - preso alla sprovvista dal discreto successo del precedente trail - decido di saltare il "Moments in Time trail" ed opto invece per tirare dritto alle "Marymere Falls" e QUESTO è un trail che raccomando a tutti: corto, quasi tutto in piano salvo la salita finale verso le cascate che è fatta tra passerelle e tornanti ben battuti, ambientazione uguale identica alla precedente (e per questo anche il precedente trail mi ha un po' lasciato l'amaro in bocca) e - finalmente - il rumore dell'acqua che scroscia di sottofondo, visto che questo viaggio vedrà un buon numero di cascate, direi che ho iniziato subito in grande stile scegliendo una di quelle che più mi è piaciuta a tutt'oggi...
Con questo non voglio dire che sia un trail brutto, anzi, ma va bene per chi vuole fare più trail possibili e questo è un trail di 2 miglia andata e 2 miglia ritorno senza alcuna difficoltà (praticamente in piano); ma ripeto, non porta a grandi viste o attrazioni.
Prendo la macchina e via a fare finalmente la spesa: a Port Angeles tappa da WalMart (attrezzatura da campeggio e quantità indefinita di fagioli, salmone e pesce gatto che mi porterò avanti fino a metà viaggio!) e da Cowboy Country (per la vestizione finale) e subito via in direzione è Lake Crescent, bel comprensorio e bella vista sul lago con il sole che inizia a farsi vedere in maniera sufficiente e qui - preso alla sprovvista dal discreto successo del precedente trail - decido di saltare il "Moments in Time trail" ed opto invece per tirare dritto alle "Marymere Falls" e QUESTO è un trail che raccomando a tutti: corto, quasi tutto in piano salvo la salita finale verso le cascate che è fatta tra passerelle e tornanti ben battuti, ambientazione uguale identica alla precedente (e per questo anche il precedente trail mi ha un po' lasciato l'amaro in bocca) e - finalmente - il rumore dell'acqua che scroscia di sottofondo, visto che questo viaggio vedrà un buon numero di cascate, direi che ho iniziato subito in grande stile scegliendo una di quelle che più mi è piaciuta a tutt'oggi...
Già da oggi il mio itinerario verrà scombussolato in quanto invece che pernottare al Fairholme Campground sono direttamente andato a Sol Duc, ma il racconto di domani va alla prossima puntata!
Considerazioni di giornata: appena sbarcato oltre al Puget Sound tra pioggia, verde e ponti di ferro mi sembrava di essere all'inizio di Rambo... e più tardi a cuocermi il salmone sotto il fuoco nelle uggiose serate dell'Olympic Peninsula aiutato dal fido Terminator, altro che Rambo!!!
Considerazioni di giornata: appena sbarcato oltre al Puget Sound tra pioggia, verde e ponti di ferro mi sembrava di essere all'inizio di Rambo... e più tardi a cuocermi il salmone sotto il fuoco nelle uggiose serate dell'Olympic Peninsula aiutato dal fido Terminator, altro che Rambo!!!