8 luglio: Seattle - SeaTac
Se la giornata di ieri è finita relativamente tardi (saranno state le 3 circa quando mi sono arreso al sonno), oggi sono bene o male le 5 e mezza quando apro gli occhi ed alzo la testa dal volante della macchina... non posso proprio lamentarmi per aver speso troppo tempo a dormire e rilassarmi - in generale - e devo anche dire che Seattle di mattina presto è veramente silenziosa (o almeno, per quanto mi riguarda, la zona di Alki Beach); ecco comunqueil mio risveglio.
Investo un'oretta buona per andare a cercare un supermarket aperto e darmi una mezza lavata, usufruire dei servizi (e dell'aria calda degli "asciugatoi per mani") e conquistarmi una colazione (pane all'aglio veramente buono e caffè alla vaniglia, una coppiata paurosa con il gusto di dormito in bocca...), poi dritto al tour della città: l'avevo lasciato per la fine del viaggio e ci siamo!
Ballard Locks, un bel parchetto che ha sia una prima parte di giardini con bei fiori e prati, poi ci sono le chiuse (che servono realmente per regolare il traffico nautico in ingresso ed uscita dalla città che dall'oceano collega con il lago e probabilmente con i vari altri canali e fiumiciattoli) ed in fine la pòarte dedicata ai salmoni (nella parte al chiuso mostrano i vari stadi "embrionali" delle uova, veramente carino, ma purtroppo era molto buio quando ci son stato io e senza cavalletto era difficoltoso fotografare a dovere, non volevo usare il flash ed onestamente avevo anche voglio di uscire in fretta perchè c'era una buona affluenza di turisti!
Ballard Locks, un bel parchetto che ha sia una prima parte di giardini con bei fiori e prati, poi ci sono le chiuse (che servono realmente per regolare il traffico nautico in ingresso ed uscita dalla città che dall'oceano collega con il lago e probabilmente con i vari altri canali e fiumiciattoli) ed in fine la pòarte dedicata ai salmoni (nella parte al chiuso mostrano i vari stadi "embrionali" delle uova, veramente carino, ma purtroppo era molto buio quando ci son stato io e senza cavalletto era difficoltoso fotografare a dovere, non volevo usare il flash ed onestamente avevo anche voglio di uscire in fretta perchè c'era una buona affluenza di turisti!
Questo è il simbolo che, nella mia mente, raffigurerà Seattle molto molto più a lungo che lo Space Needle!
Una cappatina al Fisherman's Harbor, molto carino ed attrezzato (non cercate di entrare a farvi la doccia se non siete possessori di una tessera da marinaio, non ce la fate...) e con vari localetti per mangiare pesce fresco anche in veste di visitatori...
e poi il Freemont Troll, opera artistica veramente particolare (c'è una macchina interrata addirittura) e non troppo conosciuta, sotto al ponte di cui parlavo prima in fondo alla salita (per gli interessati, esattamente accanto c'è una casa con il WiFi libero, percui se mai vi doveste fermare lì e c'è gente o coda per le foto, sapete come sfruttare il tempo, visto che siete anche all'ombra)!
Da qui usciamo dalla città vera e propria e, prendendola larga, in un quartiere elegante e residenziale faccio tappa al LakeView Cemetery dove tra le tante sepolture, in un angolino anche abbastanza anonimo e non segnalato (o almeno io ci sono finito a caso bighellonando tra i vicoletti), dietro una siepe sono sepolti Bruce e Brandon Lee: qui ho incontrato un ragazzo molto educato e timido che inizialmente voleva fotografarmi accanto alle lapidi, quando gli ho detto che io non ero un loro patito ci è rimasto deluso, ma quando mi sono offerto di fargli io la foto ricordo accanto a quelli che palesemente erano i suoi beniamini ancora un po' non usciva dalla pelle... una tappa comunque la merita (attenzione perchè le macchine non è che vadano proprio piano qua dentro)!
Per tornare indietro finisco l' "anello" passando per Pine Street, dove sul marciapiede c'è una statua commemorativa di un altro "eroe" dei tempi che furono, e qui mi rifiuto di nominarlo (visto che sono un guitarrero ritengo scontato che tutti conoscano il ragazzotto della foto)!
Visto che è metà pomeriggio, oramai, e che fa un caldo terribile, risalgo nella parte alta e vediamo un po' Kerry Park di giorno:
e da lì mi fermo a quello che, se non ricordo male, si chiama Marshall Park: un'aiuola a bordo strada con due panchine ed un panorama stranamente invidiabile!
Da qui riprendo la strada in discesa e riprovo a cercare posto vicino allo Space Needle, ma non ne trovo e non ho voglia di parcheggiare lontano, a pagamento, per farmi divorare dalla gente... quindi diciamo che questo è uno dei miei massimi avvicinamenti alla torre!
Finalmente mi tolgo di nuovo dalla ressa della gente e del traffico e raggiungo il vero DownTown, parcheggio gratuitamente a bordo strada e costeggio lo Sculpture Park (onestamente non ricordo il vero e proprio nome della struttura, ma era chiusa e quindi ho visto solo qualche cosa dalla passeggiata) e passo in mezzo ad un piazzale molto grande pieno di senzatetto e derelitti vari, chi a cucinare ipotetici panini per i passanti in cambio di qualche offertam, chi a vendere da bere e/o da fumare, chi a suonare allegramente con gli altri; un vero mix tra giovani sbandati (molti dei quali palesemente frutto delle mode) e vecchi trasandati (molto più abituati e "fermi" in questo stile di vitta, niente da inividiare agli esperti "barboni" che si vedono nei film, anche se il termine "barbone" mi pare quasi offensivo ed io non lo voglio essere)...
La cosa più brutta che ricordo di questa passeggiata è il mio stato di stanchezza, stress, noia: se avessi assistito ad una scena del genere all'inizio del viaggio sicuramente mi sarei fermato un po' con qualcuno di loro, quattro chiacchiere, magari anche un'elemosina in cambio di due parole o una schitarrata, ma adesso invece ero talmente stufo che ho guardato il tutto dall'esterno in velocità, cercando di riconquistare un mio "isolotto di solitudine" il prima possibile, e questa probabilmente è la cosa che rimpiango di più della visita alla città, visto che comunque in mezzo a tutti loro passava tranquillamente qualsiasi tipo di persona, dalla ricca coppietta manager/escort ai pensionati ai turisti con bambini, e nessuno degli "indigeni" ha dato l'aria di interessarsi alla gente "normale" come fossero prede da denudare!... C'est la vie!!!
Questa comunque è una bella foto che mi è rimasta impressa e che descrive bene come mi sentivo in quell'istante, un mondo a parte con una città di sfondo.
La cosa più brutta che ricordo di questa passeggiata è il mio stato di stanchezza, stress, noia: se avessi assistito ad una scena del genere all'inizio del viaggio sicuramente mi sarei fermato un po' con qualcuno di loro, quattro chiacchiere, magari anche un'elemosina in cambio di due parole o una schitarrata, ma adesso invece ero talmente stufo che ho guardato il tutto dall'esterno in velocità, cercando di riconquistare un mio "isolotto di solitudine" il prima possibile, e questa probabilmente è la cosa che rimpiango di più della visita alla città, visto che comunque in mezzo a tutti loro passava tranquillamente qualsiasi tipo di persona, dalla ricca coppietta manager/escort ai pensionati ai turisti con bambini, e nessuno degli "indigeni" ha dato l'aria di interessarsi alla gente "normale" come fossero prede da denudare!... C'est la vie!!!
Questa comunque è una bella foto che mi è rimasta impressa e che descrive bene come mi sentivo in quell'istante, un mondo a parte con una città di sfondo.
Da qui in uno sputacchio si arriva di nuovo sui pontili, molto più turistici e frequentati...
Ritorno al Pike Market, dove ero già stato ieri notte tardi quando tutto era chiuso, e dove torno adesso che tutto sta chiudendo...
E per l'ultima tappa della giornata mi prendo una mezzoretta...
c'è poca gente e quei pochi sono palesemente dei giovani della zona, la "pressione" della civiltà curiosa si fa sentire molto di meno anche se il mio status di "scappato di casa" è fastidioso anche per me adesso come adesso: ho mal di testa e ne ho basta dei mattoni dappertutto, macchine, luci e via dicendo... soprattutto ho veramente bisogno di darmi una lavata come si deve e ho quasi la nausea dal sonno arretrato che mi porto dietro da giorni e giorni a dormire poche ore a notte, soprattutto nelle ultime in cui oltre che poco ho dormito anche male!
Ritorno in alto in zona Alki Beach (non per altro, ma perchè c'è un McDonald con una connessione veramente buona...) e cerco un bettolone per dormire la notte, ma niente abbastanza economico in Seattle, dove tra l'altro c'è un traffico bestiale, quindi con un giorno di anticipo giro la macchina verso SeaTac dopo che riesco a prendere una stanza di motel su Booking.
Mi metto quasi a ridere da solo quando so che passerò la notte sotto un tetto al riparo dalla città ed anche se devo guidare 15 miglia nel traffico chi se ne frega, è l'ultimo sforzo che mi farà gustare al meglio l'arrivo... arrivo al motel, entro, mostro all'addetto la mia prenotazione confermata e mi comunica che non hanno posto e non sanno come mai il brooker mi abbia accettato la prenotazione (cosa per il quale avrò da ridire in Italia, in quanto Booking.com mi chiamerà per dire che io dovevo restare lì e se loro non mi davano una stanza era loro compito trovarmi da dormire in una struttura paritaria, se non migliore...), fatto sta che sia in questo che negli altri 4-5 che c'erano lì attorno non c'è nessun posto libero e non hanno nemmeno idea di dove consigliarmi di andare.
Potete immaginare la mia faccia contenta con il nuovo evolversi della serata, ma succede che - quasi dal nulla - spunta al bordo della strada il SeaTac Crest Motor Inn, dove avevo pernottato la prima sera appena sceso dall'aereo.
Parcheggio, entro già sconfitto in partenza e mi presento con "sono senza prenotazione, ma ho bisogno di dormire", l'addetta coi capelli rossi (già di turno al mio arrivo un mese prima) fa un po' di clic e clac con la tastiera e mi alza lo sguardo dandomi la brutta notizia che aveva più solo una stanza con double queen beds per meno di 60 dollari; ci penso un attimo perchè davvero non riesco a capire subito quale sia la parte brutta della notizia e quando le chiedo "il problema quale sarebbe?" lei mi risponde "che sei da solo e paghi due letti!".
Le dico che la stanza è da considerarsi impegnata e contento come non mai vado a prendere lo zaino in auto ed ho da dormire!!!
Unica pecca è che non funziona la chiave elettronica della stanza, ma mentre mi bevo una Dr. Pepper gelata dal distributore sotto e pasticcio un po' su internet alla reception, in una decina di minuti arriva il tecnico che mi apre la porta del paradiso...
Eh sì, questa volta posso veramente dirvi che vedere un letto e non avere un volante in mezzo alle palle (letteralmente parlando) non ha prezzo, con MasterCard!!!!
Ho ancora un paio di righe da raccontare, quindi anche se quasi alla fine, portate ancora un po' di pazienza prima di liberarvi di me, signore e signori!!!!
Ritorno in alto in zona Alki Beach (non per altro, ma perchè c'è un McDonald con una connessione veramente buona...) e cerco un bettolone per dormire la notte, ma niente abbastanza economico in Seattle, dove tra l'altro c'è un traffico bestiale, quindi con un giorno di anticipo giro la macchina verso SeaTac dopo che riesco a prendere una stanza di motel su Booking.
Mi metto quasi a ridere da solo quando so che passerò la notte sotto un tetto al riparo dalla città ed anche se devo guidare 15 miglia nel traffico chi se ne frega, è l'ultimo sforzo che mi farà gustare al meglio l'arrivo... arrivo al motel, entro, mostro all'addetto la mia prenotazione confermata e mi comunica che non hanno posto e non sanno come mai il brooker mi abbia accettato la prenotazione (cosa per il quale avrò da ridire in Italia, in quanto Booking.com mi chiamerà per dire che io dovevo restare lì e se loro non mi davano una stanza era loro compito trovarmi da dormire in una struttura paritaria, se non migliore...), fatto sta che sia in questo che negli altri 4-5 che c'erano lì attorno non c'è nessun posto libero e non hanno nemmeno idea di dove consigliarmi di andare.
Potete immaginare la mia faccia contenta con il nuovo evolversi della serata, ma succede che - quasi dal nulla - spunta al bordo della strada il SeaTac Crest Motor Inn, dove avevo pernottato la prima sera appena sceso dall'aereo.
Parcheggio, entro già sconfitto in partenza e mi presento con "sono senza prenotazione, ma ho bisogno di dormire", l'addetta coi capelli rossi (già di turno al mio arrivo un mese prima) fa un po' di clic e clac con la tastiera e mi alza lo sguardo dandomi la brutta notizia che aveva più solo una stanza con double queen beds per meno di 60 dollari; ci penso un attimo perchè davvero non riesco a capire subito quale sia la parte brutta della notizia e quando le chiedo "il problema quale sarebbe?" lei mi risponde "che sei da solo e paghi due letti!".
Le dico che la stanza è da considerarsi impegnata e contento come non mai vado a prendere lo zaino in auto ed ho da dormire!!!
Unica pecca è che non funziona la chiave elettronica della stanza, ma mentre mi bevo una Dr. Pepper gelata dal distributore sotto e pasticcio un po' su internet alla reception, in una decina di minuti arriva il tecnico che mi apre la porta del paradiso...
Eh sì, questa volta posso veramente dirvi che vedere un letto e non avere un volante in mezzo alle palle (letteralmente parlando) non ha prezzo, con MasterCard!!!!
Ho ancora un paio di righe da raccontare, quindi anche se quasi alla fine, portate ancora un po' di pazienza prima di liberarvi di me, signore e signori!!!!