15 giugno: Olympic N.P. - Neah Bay - Olympic N.P.
La prima vera giornata OTR finisce più che bene, il campeggio è praticamente nella foresta e l'ambientazione è bellissima con queste felci alte ed il muschio che scende dai rami degli alberi più grandi, alberi in generale veramente molto alti e tutto proprio come ci si aspetta quando ti dicono "il posto sembra essere una foresta incantata", e questo bene o male è la caratteriostica di tutta quest'area...
Il risveglio, invece, inizia subito in classico stile "mannaggia all'imprevisto" ed infatti ieri sera la scelta della location dove dormire nelle pianificazioni da casa era caduta su Fairholme (il campeggio dell'area del Lake Crescent) anche perchè lì c'è l'unico General Store dei paraggi, General Store che è chiuso e che mi fa cadere in prescrizione l'acquisto del sacco a pelo, così questa mattina oltre a dover ritornare a Port Angeles per prenderne uno al WalMart mi risveglio anche molto molto presto a causa della temperatura veramente bassa, ma dormendo nella foresta senza niente di particolarmente caldo addosso non porta ad altre conseguenze logiche e così sono ben in tempo per andare a camminare in zona prima di lasciare Sol Duc; il primo trail di giornata è per le "Sol Duc Falls".
Il risveglio, invece, inizia subito in classico stile "mannaggia all'imprevisto" ed infatti ieri sera la scelta della location dove dormire nelle pianificazioni da casa era caduta su Fairholme (il campeggio dell'area del Lake Crescent) anche perchè lì c'è l'unico General Store dei paraggi, General Store che è chiuso e che mi fa cadere in prescrizione l'acquisto del sacco a pelo, così questa mattina oltre a dover ritornare a Port Angeles per prenderne uno al WalMart mi risveglio anche molto molto presto a causa della temperatura veramente bassa, ma dormendo nella foresta senza niente di particolarmente caldo addosso non porta ad altre conseguenze logiche e così sono ben in tempo per andare a camminare in zona prima di lasciare Sol Duc; il primo trail di giornata è per le "Sol Duc Falls".
Veramente carino e, causa una comitiva abbastanza nutrita di persone, affollato già all'alba (tra l'altro metà della gente che incontrerò quest'anno, per un motivo o per l'altro, sono state in Italia e me ne parlano con buoni ricordi); purtroppo per mia dimenticanza mi rendo conto solo quando stavo già tornando indietro che sebbene c'era poca acqua non sono arrivato fino alla sommità delle cascate ma solo alla parte terminale, ma pazienza, la passeggiata mi è piaciuta ed a parte le cascate che sono differenti l'una dall'altra i sentieri bene o male si assomigliano tutti quanti proprio per la particolare vegetazione.
Sulla via del ritorno ecco l' "Ancient Groves Nature Trail", una escursione corta, ad anello, al ciglio della strada: quella che consiglierei di fare per "perdersi" un po' nella natura (al posto dell' "Heart O' the Forest" insomma...).
Sulla via del ritorno ecco l' "Ancient Groves Nature Trail", una escursione corta, ad anello, al ciglio della strada: quella che consiglierei di fare per "perdersi" un po' nella natura (al posto dell' "Heart O' the Forest" insomma...).
Si ripassa al bordo del Lake Crescent, la strada passa veramente radente all'acqua e le visuali di questo lago (di un blu stupendo) sono veramente accattivanti!
Comunque sia si procede oltre e dopo i rifornimenti al WalMart abbandono la 101 per fare tutta la strada litoranea a nord fino all'estremo angolo occidentale degli Stati Uniti (fatta eccezione dell'Alaska si intende), i panorami in questo tratto non sono ancora quelli del pieno oceano perchè stiamo fiancheggiando una lingua d'acqua incastonata tra le estremità di Stati Uniti e Canada, ma valgono già di essere guardati; l'unica cittadina degna di nota è Neah Bay dove potete trovare un po' di tutto (consiglio personalmente di provare il salmone affumicato venduto dagli indiani nelle loro baracche).
Prendo il pass per visitare la terra Makah e mi dirigo proprio in punta a questa penisola per il Cape Flattery State Park; un trail nella foresta porta dritto dritto ai punti terminali della terra emersa e da scogliere a picco ci si ritrova davanti all'oceano aperto ed alla Tatoosh Island che ospita il Cape Flattery LightHouse, veramente lontanino ed irraggiungibile alla gente comune si può vedere solamente da qui.
E' il primo trail che mi porta ad affacciarmi sulle scogliere, che erano una delle cose su cui verteva il mio viaggio...
non credo che ci siano parole per descrivere al meglio che si ha davanti agli occhi ed allo stesso modo non credo che le foto siano in grado di far capire a chi non l'ha ancora vista come questa fetta di mondo sia incredibile: il silenzio assoluto rotto solamente dall'infrangersi delle onde sulle pareti rocciose ed il loro rimbombare nelle caverne sottostanti, lo strillio dei gabbiani ed al massimo l'aria che si fa strada tra le foglie degli alberi, le poche navi che si intromettono nel disegno della natura appaiono mute come se fossero piazzato giusto giusto per scenografia e questo vi posso assicurare che è uno dei migliori ricordi che ho della "parte oceanica" del viaggio: un posto meraviglioso che ho avuto la fortuna di vedere in una giornata dal clima oserei dire perfetto!
Da qui il prossimo passo è scendere in spiaggia e la destinazione è la Shi Shi Beach, il progetto originale era di dormire qua (ed ho infatti anche il permesso, che serve poi principalmente per parcheggiare) ma per due errori balistici (che ho accolto ben volentieri!) farò solo la passeggiata ed andrò a dormire altrove...
Mi ricordavo che il trail fosse lungo il doppio di quanto è in realtà (avevo segnato andata e ritorno come se fosse solo andata) e la tenda che ho preso è pesante da portarmi dietro per tutta quella strada (credevo), alla fine la distanza era esattamente la metà ed il sentiero tutto in piano fino alla fine dove la discesa è anche abbastanza ripida e la tenda non mi avrebbe dato particolari problemi, unico particolare è il fondo quasi sempre fangoso.
Mi ricordavo che il trail fosse lungo il doppio di quanto è in realtà (avevo segnato andata e ritorno come se fosse solo andata) e la tenda che ho preso è pesante da portarmi dietro per tutta quella strada (credevo), alla fine la distanza era esattamente la metà ed il sentiero tutto in piano fino alla fine dove la discesa è anche abbastanza ripida e la tenda non mi avrebbe dato particolari problemi, unico particolare è il fondo quasi sempre fangoso.
Comunque sia torno indietro, un ultimo saluto a quella fetta di civiltà vista oggi a Neah Bay (che è il nodo principale per girare questa zona) e via a rincasarmi di nuovo nella foresta: destinazione Mora - LaPush (versante Mora).
Sulla strada del ritorno mi fermo ad acquistare la legna dai classici venditori invisibili: fuori dalle case di norma ci sono i cartelli "Fire Wood" ed il prezzo, anche se non c'è nessuno basta prendere la catasta di legna che ci interessa e lasciare i soldi (nel mio caso 3,50$, il prezzo più basso del viaggio per dell'ottima legna!); arrivo al campeggio che si presenta molto simile a quello di ieri, monto la tenda ed inizio a mettermi a posto per cucinare, quando inizia veramente a far buio ed io sto tirando fuori la legna (in ciocchi ancora grossi perchè la vendono così) il mio "dirimpettaio" canadese si presenta con un'ascia da film horror per darmi una mano e dopo dieci minuti scarsi ho il pesce a grigliare sul fuoco, il sorriso da imbecille, una birra aperta sul tavolo e soprattutto il sacco a pelo già steso in tenda!